Pisa, 20 giugno 2025: Nella vicenda della Fondazione del Teatro della Toscana sta andando in scena il solito atteggiamento prepotente e aggressivo della sinistra che vuole occupare ogni spazio culturale e usare esclusivamente per fini propagandistici questi spazi pretendendo di farlo con fiumi di soldi pubblici per pagare lauti compensi ai propri amici e compagni di avventure senza rendere conto a nessuno.
Questo sistema violento e autoritario si è arrogato negli anni il diritto di decidere chi può e chi non può parlare di cultura, definendo addirittura cosa sia cultura e cosa non lo sia ed ha prodotto milioni di euro di debiti scaricati sulla collettività! Vi ricordata la vicenda del direttore del Maggio Musicale Pereira e delle sue spese folli? Quando Fratelli d’Italia sollevò la questione ci davano di visionari adesso l’ex sovrintendente è stato condannato per peculato. Chi era il visionario?
Possiamo dirlo e me ne assumo la responsabilità: la Fondazione del Teatro della Toscana è come la Corazzata Potëmkin, tanto per fare un riferimento tanto caro all’intellighenzia di sinistra. E sapete perché? Perché è intrisa di ideologia, è un circolo ristretto che si rivolge a pochi e fa venir meno il principio del pluralismo culturale; e questo ha conseguenze tangibili basta vedere le platee vuote dei teatri. Se la Fondazione ha avuto un basso punteggio, sarebbe il caso che la sinistra (compreso Franconi che ne è vicepresidente) faccia una opportuna autocritica.
In queste ore assistiamo ad una intollerabile arroganza da parte della sinistra che grida al complotto e in maniera tanto patetica quanto superficiale si bea di un vittimismo di maniera.
Nardella e i sindaci, a partire da quello di Pontedera, anziché frignare chiedano i bilanci a coloro che hanno nominato negli anni e spieghino ai cittadini toscani dove sono finiti i milioni di euro spesi per la Fondazione“ lo dichiara in una nota il vicecoordinatore e consigliere regionale di FdI Diego Petrucci.
