Firenze, 25 novembre – In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, voglio ricordare un passaggio legislativo fondamentale per il nostro Paese.
Il Parlamento ha approvato la legge che introduce nel Codice penale la nuova fattispecie di femminicidio, un intervento fortemente voluto dai ministri Roccella e Nordio e che rafforza l’impianto normativo contro la violenza di genere.
La riforma agisce sul bilanciamento tra aggravanti e attenuanti, potenzia le misure cautelari in presenza dei cosiddetti “reati spia” e introduce l’obbligatorietà della formazione per i magistrati.
Nella seduta di oggi 25 novembre la Camera ha dato il via libera definitivo, con 237 voti favorevoli, nessun contrario e nessun astenuto, sancendo l’ingresso del delitto di femminicidio nel nostro ordinamento.
La nuova norma prevede l’ergastolo per chi uccide una donna in quanto donna, riconoscendo come movente ogni forma di dominio, controllo, possesso, odio o discriminazione. Rientrano anche i casi in cui la violenza nasce dal rifiuto di una relazione o dal tentativo della vittima di proteggere la propria libertà personale.
Anche con attenuanti, la pena non potrà scendere sotto i 24 anni, o 15 anni in presenza di più attenuanti.
Oggi in Consiglio regionale ho voluto esprimere pieno sostegno a questo passo avanti decisivo nel contrasto alla violenza sulle donne.
Una scelta di responsabilità, giustizia e tutela della libertà.






