Sentenza del Consiglio di Stato: Fallimento del Parco certificato

Arcipelago Toscano, Petrucci (FdI): “Sentenza del Consiglio di Stato conferma la gestione fallimentare del Parco. Presenterò un’Interrogazione in Regione. I deputati Rossi e Michelotti presenteranno interrogazione in Parlamento”.

Pisa, 1 luglio 2025 – Con la sentenza n. 5315/2025, il Consiglio di Stato ha sancito l’illegittimità dei provvedimenti emanati dal Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano che limitavano l’esercizio della professione di guida ambientale escursionistica. Un colpo durissimo alla credibilità di chi ha amministrato il parco negli ultimi anni: tutte le regole e le modalità di fruizione delle isole sarebbero a questo punto state approvate in modo illegittimo, compromettendo la valorizzazione e la crescita di uno dei patrimoni naturalistici più straordinari del Mediterraneo.

È un fallimento totale, su tutta la linea. Coloro che per anni hanno preteso di dettare regole e distribuire patenti di legittimità nel nome di un ambientalismo ideologico e autoreferenziale, si sono rivelati inadeguati e arroganti e sembrerebbero aver usato provvedimenti illegittimi per gestire un territorio che avrebbe meritato ben altra attenzione, ben altra visione.

È tempo di voltare pagina e rilanciare davvero l’Arcipelago Toscano

Alla luce della sentenza, presenterò un’interrogazione in Consiglio regionale per fare piena luce su questa vicenda e chiedere conto di quanto accaduto. Parallelamente, i deputati di Fratelli d’Italia Fabrizio Rossi e Francesco Michelotti porteranno il caso all’attenzione del Parlamento con un’interrogazione.

L’Arcipelago Toscano è l’arcipelago più bello del Mediterraneo, ma da troppo tempo è ostaggio di una gestione miope, autoreferenziale e incapace di valorizzarne le straordinarie potenzialità. Basta guardare al degrado presente sulle isole, per rendersi conto del danno arrecato da chi ha bloccato ogni possibilità di valorizzazione e crescita. La sentenza del Consiglio di Stato, mette, finalmente, una pietra sopra a questo modo di amministrare, e dà ragione a chi sostiene che c’è chi è in grado di occuparsi di ambiente e chi no. Ed è evidente che chi ha guidato il Parco fino ad oggi non è all’altezza. È tempo di voltare pagina, con una nuova gestione capace di coniugare ambiente, sviluppo e futuro.