Pontedera, 10 ottobre – Nei giorni scorsi ho incontrato l’UGL metalmeccanici del gruppo Piaggio di Pontedera per affrontare una serie di questioni che riguardano il futuro dello stabilimento e dei lavoratori. Quello che emerge è un quadro preoccupante: l’impressione è che ci sia un crescente disinteresse della Piaggio nei confronti dell’area di Pontedera.
Lo stabilimento produce concretamente solo per alcuni mesi l’anno, mentre per il resto del tempo resta chiuso, facendo ricorso agli ammortizzatori sociali. Una situazione che scarica sui lavoratori e sulla collettività le conseguenze delle scelte aziendali. Sembra di assistere ad una prassi tutta italiana: socializzare le perdite e privatizzare i profitti. Quando i dipendenti non lavorano, infatti, vengono pagati dallo Stato con risorse pubbliche, mentre quando la produzione è attiva, gli utili finiscono nelle mani dei proprietari.
Questa non è una strada sostenibile, né per i lavoratori né per il territorio. La Piaggio è un simbolo di Pontedera e della Toscana: il suo futuro non può essere segnato dall’incertezza. Per questo terrò alta l’attenzione su quanto sta accadendo, perché la tutela dei lavoratori e la difesa del lavoro stabile devono essere una priorità.




